Quando il Tango
attraversa l'Oceano
concerto del 18 febbraio 2018
QUADRISOUND SAX QUARTET
concerto del 21 gennaio 2018
SING SWING
concerto del 19 novembre 2017
scatti by FABIO GRANDI photographer
Serata con Maria Antonietta
Storia, Musica e Spettacolo
22 ottobre 2017
IL ROMANTICO SUONO DEL FLAUTO
concerto due flauti e pianoforte
Filomena de Pasquale Charina Quintana
Luisa Fanti Zurkòwskasja
12 marzo 2017
Scatti by Fabio GRANDI fotographer
concerto 12 marzo 2017
flauti e pianoforte
GALLERIA FOTOGRAFICA
CONCERTO 22 1 2017
PAOLO SAVIO
AND
ENSAMBLE AT MOVIES
GLI SCATTI DI FABIO GRANDI PHOTOGRAPHER
PER
E BAIRAV ENSAMBLE
ORIENT EXPRESS
LE RAGIONI DI UN SUCCESSO
Il grande lampadario del Salone degli Albicini è acceso, mancano venti minuti all’inizio del concerto e la sala è piena. Il palco è addobbato con una doppia fila di fiori di Mauro del Mughetto come usava un tempo al Festival di San Remo prima che la tecnologia scenografica digitale prendesse il sopravvento. Dalle porte con le tende rosse non filtra quella malinconia interrogativa che aleggia per le strade all’indomani dei fatti di Parigi. Qui si vive la magica atmosfera un po’ retrò dei galà di altri tempi. Arrivano anche gli amici delle zone contigue a Forlì. Armònia è già diventata una piccola, graziosa istituzione.
Si tratta, però, di contenuti e non solo di forma. Alle 18,30 in punto, come al solito, inizia lo spettacolo. Gli onori di casa del dott. Mambelli, cioè la prestigiosa Scranna impersonata dal suo Presidente, la voce suadente di Jeda Carmen Mocellin, vice presidente di Armònia, con il suo esotico slang brasiliano e poi loro, i grandiosi artisti che hanno meritato lo standing ovation.
Non voglio commentare il concerto: chi c’era c’era e chi non c’era non c’era. Dico solo e come faccio a non dirlo: - una esperienza unica e intensa, anzi intensissima-.
Se taluno sapesse scrivere, scriverebbe, se sapesse parlare, farebbe l’oratore. Come si fa a descrivere la musica ? Bisogna ascoltarla. Posso solo precisare che il depliant di sala era incompleto. Parlava di pianoforte e fisarmonica. Nulla di più falso: c’erano altri strumenti. C’era il cuore, la passione, l’esperienza, la bravura, l’estrosità, c’era il legame tra i due artisti, l’intesa, c’era qualcosa di davvero stregato nella sala. Filomena de Pasquale, abilissimo direttore artistico e fondatrice del sodalizio, non ha potuto trattenersi e si è commossa. Era visibile a tutti. Questa è Armònia: la capacità di un inquantificabile valore aggiunto. L’arte in amicizia, il bel vivere come formula terapeutica in questa epoca di contraddizioni e di violenza.
Laura Parodi
Presidente di Armònia
Con lo straordinario concerto di Albiani e Cyrulnik, si è concluso il ciclo dei quattro eventi di Armònia nel Salone del Palazzo degli Albicini a Forlì.
Filomena de Pasquale, direttore artistico del sodalizio e fondatrice nel 1992 dell'associazione in Puglia, ora estesa in Romagna grazie alle sue sostenitrici e rifondatrici, Laura Parodi, Rosa Marzullo, Marta Donati e Claudia Cola, ha ringraziato il Presidente del Circolo della Scranna, dott. Roberto Mambelli, padrone di casa, e i suoi sponsor che l'hanno seguita nel percorso e le cantine che hanno offerto degustazioni nel dopo-concerto. Ha consegnato la chiave di violino di Armònia allo stesso dott. Mambelli, ai musicisti e a Mauro del Mughetto al Ronco in Forlì che, con rara generosità e puntuale costanza, ha sempre adornato magistralmente la sala con piante bellissime e ha gratificato le artiste e gli ospiti con composizioni raffinate.
Il concerto dedicato alla migrazione e al tango, presentato da Rosa Marzullo e Laura Parodi, ha avuto momenti particolarmente toccanti quando, a sorpresa, due danzatori professionisti hanno aggiunto vibrazioni ai suoni stregati delle chitarre di Giorgio Albiani e Omar Cyrulnik, artisti internazionali che, in spola tra l'Italia e l'Argentina, si trovano a ripercorrere ora, sospinti dall'arte, il tragitto dei migranti di allora, in cerca di spazi essenziali di vita.
Se l'espressione del volto è tra i testimoni più affidabili del sentimento dell'anima e le movenze del corpo quello più indicativo del lavoro profuso, allora Isha Zecchini e Alessandro Ruffilli non si sono limitati a "tangare" , ma si sono infilati tra le corde delle chitarre e tra le dita dei musicisti, hanno afferrato il cuore del pubblico che s'è fatto uno e calamitato gli occhi di quanti hanno percepito il sentimento di due popoli lontani, di storie parallele e sangue amico, vicini nel palpito, nella passione e nella musica.
La sinergia tra la Scranna, Armònia, la Scuola"Tango mi amor", di Forlì che Danza!, il Mughetto, e le cantine italiane, ha miscelato ingredienti essenziali e comuni ma che hanno generato, per felice intuizione, uno stimolo di vita e un premio per quanti hanno creduto che sì, con poco si può ottenere molto, sol che a guidare la mente, come afferma Daniel Golemann, sia un cuore genuino, onesto e buono.
Alcuni pretesi esperti del gioco del lotto sono soliti dividere i numeri estratti per categorie. Tra esse, particolare rilievo sembrano assumere quella dei numeri frequenti e quella dei numeri ritardatari. Taluni giocatori si accaniscono nell'inseguire i numeri ritardatari, altri raccontano di spassarsela accumulando vincite con i numeri frequenti.
Quella dello spettacolo è una attività che non ha nulla in comune con il gioco d'azzardo. La professionalità si costruisce con la cura meticolosa del tutto e del particolare. Sta di fatto che se qualcuno avesse puntato su un terno secco per i primi tre concerti di Armònia, facendo leva sui fenomeni frequenti, ieri sera avrebbe vinto la scommessa.
Tre concerti che hanno avuto un consenso accorato del pubblico, composto, preciso, attento e generosissimo negli applausi.
Al Circolo della Scranna, nell'elegante salone dello storico Palazzo degli Albicini, però, Filomena de Pasquale e Stefano Orioli hanno avuto gioco facile e forse per questo hanno alzato il tiro scegliendo un repertorio particolarmente impegnativo. La prima, pugliese, è però in Romagna da oltre dieci anni, e dal palco ha spiegato come ci è arrivata per caso e perchè ci è rimasta per scelta. In questo arco di tempo "il più lungo della mia vita trascorso nella stessa città", ha insegnato ed insegna flauto al Conservatorio cesenate, quale vincitrice di concorso da oltre vent'anni, e si è legata a questa terra per più ragioni, tra le prime delle quali è il calore che il pubblico romagnolo le tributa nelle varie performances musicali che lei stessa organizza per i suoi gruppi musicali e, soprattutto, per i suoi colleghi ed allievi.
Il secondo, il M° Orioli, è forlivese per nascita, estrazione, vocazione e destinazione. Insomma: un romagnolo DOC, una specie di signore d'altri tempi in versione giovanile, non fosse altro per essere all'altezza della bellissima e dolcissima moglie Patrizia Piovaccari, un piede nel centro storico e l'altro a Parigi. Anche Stefano Orioli è stato dunque agevolato dalle circostanze. Ha giocato in casa, tra affezionati estimatori delle sue abilità musicali ed allievi giunti per ascoltarlo, giacchè anche lui è docente titolare nei Conservatori di Musica di Stato. E ciò nonostante, più di un presente ha colto un attimo di emozione nel fine dicitore quando lo stesso Orioli ha lasciato il pianoforte e ha preso a spiegare, con intenso pathos, il tessuto narrativo di un brano eseguito da lui solo con trascinante emozionalità e che ha fatto vibrare la sala. Questa, incapiente già dieci minuti prima del puntualissimo inizio, ha purtroppo lasciato in piedi quanti non hanno trovato sistemazione tra i numerosi posti aggiunti.
Per quanto poi ci si possa cimentare ad imbastire sommaria cronaca dell'evento, occorrerà arrendersi alla differenza che passa tra il narrato ed il vissuto.
E l'esperienza di iersera andava vissuta. Un concerto è di successo quando l'ascoltatore esce arricchito dal luogo ove ha fruito di uno dei linguaggi più eletti della comunicazione artistica. E nei locali adiacenti alla sala concerto, tra i fiori de "IL MUGHETTO", i calici del rosso "CONDE'" , l'eco delle parole di Gabrielle Zelli, che da par suo aveva illuminato i convenuti sulla storia del Palazzo, l'ospitalità di Roberto Mambelli, padrone di casa quale Presidente del Circolo della Scranna, sponsor finanziatore della serata in uno con il Ristorante "Al Vecchio Convento" di Portico, le ammalianti espressioni della leggiadra ed elegantissima presentatrice Rosa Marzullo, supportata dalle altre coofondatrici, Claudia Cola, Laura Parodi, e Marta Donati, responsabile della produzione, i partecipanti hanno potuto trascorrere davvero una serata di vero bel vivere.
GALLERIA FOTO BY ARMòNIA
facendo scorrere la pagina, seguono gli scatti di
FABIO GRANDI PHOTOGRAPHER
Quando Laura Parodi, impeccabile presentatrice, ha suggerito al pubblico nella stipata sala di lasciarsi andare totalmente in relax all’ascolto della quattro arpe, in pochi avrebbero pensato che dal tocco di otto mani sarebbero scaturiti suoni così soavi ed accorati, al punto da non rendere distinguibile l’intervento dei singoli musicisti, tanto era così magistralmente fuso il risultato.
E’ andata così, nel salone del Palazzo degli Albicini, la serata dedicata al secondo degli eventi del 2015 della rifondata Associazione Armònia, tra luci soffuse, chiaroscuri sui tendaggi e i grandi quadri, gli stucchi, il parquet e, soprattutto, l’arpeggio di tre giovani artisti e una esperta docente, Stefania Betti, che tutti guidava con gli occhi e la mimica, pochi segni e qualche parola per il pubblico in estasi.
Loro, Daniele Belluco e le bellissime Monica Micheli e Giuliana Vasapollo, confortati dalla presenza di uno dei sei costruttori di arpe rimasti al mondo, di cui tre in Italia, stavano lì rapiti dagli spartiti e dalla memoria che proiettavano il pentagramma nel loro cuore, ancor prima che tra le sinapsi e i neuroni per la magica scintilla che incendia il Concerto.
Una serata indimenticabile che vanifica ogni tentativo di resocontarla, commentarla, descriverla.
Un bimbo, in braccio alla sua mamma spagnola, era rapito da quanto accadeva e batteva le mani dandosi al più generoso e genuino degli applausi.
Gli altri, c’è da chiedersi, quante volte hanno avuto la possibilità di ascoltare un concerto per sole arpe ma, soprattutto, avrebbero mai immaginato che da tale strumento e così perfetta intesa sarebbe emersa tanta impeccabile sobrietà e così eletta musica? Una siffatta formazione, infatti, è davvero rara.
Hanno avuto gioco facile il Presidente della Scranna, il dott. Roberto Mambelli, il direttore artistico di Armònia, Filomena de Pasquale, la presentatrice Laura Parodi, coadiuvata dalla Responsabile alla Produzione ,Marta Donati e dai Produttori Organizzativi Rosa Marzullo e Claudia Cola, a ringraziare il pubblico!
L’evento è stato arricchito da un delicato intervento polilingue curato dal Centro di Studi Teatrali dell’Università di Bologna, Campus di Forlì.
Come concludere la serata se non con un ottimo calice ? Ci ha pensato la leggiadra Tony Pomarè che ha offerto una degustazione dei vini della Tenuta Pandolfa, accompagnati da rustici che sollecitavano ad “approfondire” l’esame proposto. Come dire: pago l’orecchio, soddisfatto l’occhio, anche il palato voleva la sua parte.
Domenica 18 gennaio 2015, presso il meeting point di "Armònia", nei saloni di Palazzo Albicini a Forlì, in corso Giuseppe Garibaldi, 80, grazie all'ospitalità del "Circolo Della Scranna", nella persona del dott. Mambelli, si è tenuto il Concerto Per Clarinetto e Pianoforte di XHOVAN DIMO E KIM FABBRI.
L'evento si è realizzato per la Direzione Artistica di Filomena de Pasquale e grazie alle CANTINE TEANUM di San Paolo di Civitate (FG) che hanno offerto una degustazione dei vini più eletti ora presenti a Forlì presso il CONAD RAVALDINO per iniziativa di Mauro Lazzarini che cura personalmente il corner enoteca del ricco punto vendita nei pressi del Parco Urbano.
Il Direttore Commerciale della dinamica azienda pugliese, il dott. Angelo Altieri, a conclusione del Concerto, si è intrattenuto con i numerosi ospiti per illustrare le caratteristiche organolettiche dei prodotti enologici e per opportuna guida nella degustazione, accompagnata dai tradizionali tarallini di Capitanata.
Gli Amici di Armònia, Franca e Mauro, de "Il Mughetto", via Antonio Baldini 2d , al Ronco, Forlì, hanno offerto i fiori in decoro della suntuosa sala dei convegni di Casa Albicini e Renato Lombardi ha curato sapientemente la illuminotecnica dell'evento.
XHOVAN DIMO e KIM FABBRI sono stati applauditi a lungo dal caloroso pubblico forlivese che ha sollecitato gli artisti a ripetuti bis.
La dott.ssa Marta Donati, peraltro anche lei musicista e rifondatrice di Armònia, ha presentato la serata, coinvolgendo al microfono il dott. Mambelli e l'animatrice dell'Associazione, Filomena de Pasquale che al termine del concerto ha abbracciato gli ex allievi ed ora giovani colleghi, consegnando loro fiori e una chiave di violino realizzata per l'occasione dalla SIAN di Forlì di Sivio Zanotti.